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Andon Merdani

Metropolita ortodosso, Chiesa di Albania
 biografia

Ogni volta che noi volgiamo la nostra attenzione al tema della famiglia, da una parte, ci sentiamo familiari con esso, poiché in un modo o nell’altro noi ne abbiamo un’esperienza diretta e siamo fortemente legati ad esso, poiché tutti conosciamo tale forma di organizzazione umana, d’altra parte ci sentiamo tutti insicuri e con molti problemi quando affrontiamo  le grandi  questioni che la riguardano. Ci sono sentimenti misti, e a ragione, dal momento che la maggior parte di noi proviene dalle famiglie in cui siamo nati e si muove verso le famiglie nuove di cui noi stessi siamo i protagonisti e continuerà a farlo fino alla fine.

Questa ambivalenza verso la nozione di famiglia è stata vera fin dall’inizio dell’esistenza umana. Secondo la Bibbia il primo uomo e la prima donna furono uniti insieme nella nozione di famiglia dopo esser caduti nel primo peccato e, come sappiamo, furono cacciati dal giardino dell’Eden o “Paradiso” (Gen. 3-15). Ciò ci mostra due implicazioni immediate; Primo, l’unione di un uomo e di una donna come marito e moglie, mostra come  a partire  dalla decadenza dello stato di essere umano Dio li ha condotti alla creazione di una famiglia  poiché è nato un figlio ed in secondo luogo indica che in un mondo decaduto la famiglia continuerà ad essere un legame per gli uomini e il loro prolungamento ed eredità sulla terra. Così vediamo come il peccato e la morte che sono entrati nel mondo e nella famiglia sono stati vinti dall’amore e dalla vita nella procreazione ed inoltre dalla promessa del seme (Cristo) che alla fine vincerà il male stesso (Gen. 3,15).
All’inizio della sua storia la famiglia umana è stata segnata dalla tragedia per i conflitti e le rivalità come vediamo nel primo nato Caino che, per invidia, uccise suo fratello. Questo diede a Caino il “segno” di un fratello assassino e, in un modo o in un altro, questo è il segno che tutta la famiglia umana sta portando fino ad oggi in ogni conflitto e disputa che noi vediamo nelle nostre famiglie ed intorno a noi (Gen.4-15). Poiché noi siamo cristiani il peccato è divenuto una parte della nostra natura umana, esso ha corrotto le sue naturali capacità di comportarsi in maniera buona ed eccellente, tendendo di più al peccato ed alle sue passioni che alla virtù e alle sue benedizioni, come scrive San Paolo: “quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me” (Rom. 7-17). Questo mostra come la famiglia deve tener conto dell’atteggiamento individualista ed egoista che c’è in ogni suo membro e superarlo.
Non sorprende infatti, che, se vediamo le cose da questa prospettiva, noi troviamo sul tema della famiglia questa confusione di sentimenti e questo atteggiamento, conoscendo le sue benedizioni e le sue sfide così come i suoi problemi. Soprattutto oggi in un mondo in cui tutto cambia in fretta e su larga scala, in una varietà di idee e comportamenti, abitudini e tendenze si vede che  la famiglia si disperde nel mantenere la sua identità e il suo significato ed anche la sua funzione nella società. Sempre più le famiglie devono affrontare delle sfide interne ed esterne cercando un difficile equilibrio e cercando di mantenere e raggiungere i loro obiettivi. Senza dubbio la fede in Dio e le comunità religiose hanno avuto e non hanno mia cessato di svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere e nell’incoraggiare la famiglia e con essa l’intera società umana. In termini più concreti, la famiglia nella fede cristiana ortodossa e nella sua tradizione è stata l’obbiettivo di molte preoccupazioni, poiché essa è sempre stata considerata come nucleo della chiesa e dell’intera società in generale. San Giovanni Crisostomo in un suo discorso sulla famiglia e sul matrimonio dice che: “Poiché quando l’armonia prevale, i figli sono fatti crescere bene, la casa tenuta in ordine, i vicini, gli amici e i parenti apprezzano i risultati. Ne vengono grandi benefici sia per le famiglie che per gli stati. Invece quando non è così tutto finisce nella confusione e viene rovesciato”. Ed è così che tutti i membri della chiesa e della società sono prima di tutto un prodotto delle loro famiglie come anche di altre istituzioni umane e organizzazioni come la scuola, il lavoro e l’amicizia. Quando le condizioni per l’educazione e la buona crescita dei figli sono buone questo migliorerà in definitiva anche il loro  rendimento in ogni altro aspetto della società, così come nella chiesa e viceversa.
In questa prospettiva, molta dell’attenzione della Chiesa si è concentrata sul ruolo del marito e della moglie, sulle relazioni fra di essi, con i loro figli e i loro nipoti. Per quanto riguarda la coppia, si è molto insistito sul ruolo che ciascuno di essi ha e deve giocare senza lamentele e senza sfuggire alle responsabilità. Ciò la riguarda fin dall’inizio della cristianità e della Chiesa, quando Gesù e i discepoli hanno indicato e spiegato il significato dell’essere marito e moglie e quali sono le loro relazioni. Per chiarire maggiormente la necessità e l’importanza di una buona vita familiare delle relazioni in famiglia e tra la coppia, sono stati fatti molti esempi, così che possiamo vedere alcuni di essi.

Marito e moglie sono chiamati all’amore ed al rispetto l’uno dell’altro nel ricordare la profonda connessione che esiste tra loro due, come Dio  ha creato la prima donna Eva da una costola di Adamo, come una parte di esso, così egli deve amarla ed essa deve onorarlo come San Paolo ha espresso nella lettera agli Efesini:  ” Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa , poiché siamo membra del suo corpo” (Ef. 5, 28-31).

D’altro lato la relazione tra uomo e donna è paragonata a quella fra Gesù e la sua Chiesa, dove Cristo è descritto come lo sposo e la Chiesa la sua sposa, esprimendo in questo modo il loro legame forte e profondo e inoltre, onorando il matrimonio in una forma talmente alta da paragonarlo alla relazione sacra e rispettosa tra Dio e l’uomo, divino ed umano.  Ciò è così vero che il matrimonio è visto come una via benedetta attraverso la quale marito e moglie troveranno la loro salvezza, nell’amore e nel rispetto reciproco e nell’allevare i propri figli secondo gli insegnamenti di Dio. In questo modo matrimonio e famiglia sono spesso paragonate ad una piccola Chiesa, dove preghiere, ringraziamenti e interazioni devono essere donate a Dio dall’intera famiglia, leggendo e discutendo le sacre scritture ed altri scritti spirituali, offrendo amore agli altri nel sacrificio, in modo che ogni membro della famiglia sia edificato a condotto alla perfezione.
Per questo non ci sorprende che San Paolo consideri il matrimonio e la famiglia “un grande mistero” (Ef. 5, 32).
Le scritture ed i Padri della Chiesa raccomandano alle coppie sposate una vita morale senza macchia, di onorare il loro matrimonio, nell’amore, rispetto, fiducia, fede, compassione e tenerezza, fra di loro e con i loro figli.  Esse incoraggiano ognuno di loro a comprendere il loro ruolo e  adempiere ai doveri  come ha scritto San Tikhon di Zadonsk (morto nel 1783) “ Il marito e la moglie devono mettere la virtù, e non la passione, a fondamento del loro amore, cioè, quando il marito nota una qualsiasi colpa in sua moglie, deve darle un colpetto  con mitezza e la moglie deve sottomettersi in questo al marito.  Così quando una moglie vede alcune colpe in suo marito, deve esortarlo ed egli è obbligato ad ascoltarla. In questo modo il loro amore sarà fedele e saldo e in tal modo, avendo costruito la loro felicità, essi saranno felici nella virtù”.

Mentre riflettiamo su queste questioni nell’ambito del tema della famiglia noi capiamo che queste non sono affatto facili da raggiungere, dato che dall’inizio, come abbiamo spiegato precedentemente, l’umana natura decaduta chiede e cerca di più per i propri desideri, rendendo niente affatto facile una vita di famiglia di successo. E’ per questo che si mette molta enfasi sul sacrificio quando noi parliamo della vita familiare dove ognuno è chiamato ad offrire se stesso agli altri come Cristo ha dato se stesso per noi. La famiglia non riuscirà se noi inseguiamo i piaceri e le ricchezze, lasciamo da parte la vita morale e virtuosa pagando il prezzo della perdita di quello che ci potrebbe essere caro, la nostra famiglia ed infine la nostra salvezza. Per questo è molto importante guidare i giovani alla giusta comprensione di cosa sia la famiglia e la vita coniugale, di cosa aspettarsi da essa e di come non essere depressi o contrariati dalle sfide che si incontrano quando inizia la vita coniugale e familiare. Nella celebrazione del matrimonio ortodosso noi cantiamo, quando incoroniamo la coppia, l’inno dei martiri, per ricordare loro i sacrifici che devono affrontare dando al mondo una buona testimonianza della loro fede e della vita familiare, testimonianza che è paragonata a quella dei martiri della fede, questa è la loro testimonianza al mondo così importante e significativa.