Condividi su

Kansho Kayaki

Buddismo Tendai, Giappone
 biografia

Sono Kansho Kayaki, vicepresidente del Congresso della denominazione buddista Tendai, in Giappone. Vorrei innanzitutto esprimere il mio apprezzamento perché mi è stata data questa opportunità di intervenire in questo forum, nell’ambito di questo incontro internazionale, un incontro reso possibile grazie alla collaborazione tra la Chiesa di Cipro e la Comunità di Sant’Egidio.

La denominazione buddista Tendai del Giappone ospitò il Summit religioso sul Monte Hiei il 3 ed il 4 Agosto 1987, con rappresentanti di religioni provenienti da tutto il mondo, inclusi il Cristianesimo, l’Islam e l’Ebraismo, nello spirito dell’”Incontro delle maggiori religioni mondiali ad Assisi – un giorno di preghiera per la pace nel mondo”, il primo di tali incontri, ospitato da Sua Santità Giovanni Paolo II nell’Ottobre del 1986.
Da quel primo incontro abbiamo organizzato ogni anno il Summit religioso sul Monte Hiei – un raduno interreligioso di preghiera per la pace, e il 3 ed il 4 agosto 2007 abbiamo ospitato il 20° anniversario dei Summit religiosi sul Monte Hiei, con 2000 partecipanti, inclusi leader religiosi da 18 paesi nel mondo. Il tema dell’incontro è stato riconciliazione e cooperazione.

Abbiamo anche emesso una dichiarazione unanime riguardo ai cittadini coreani presi in ostaggio in Afghanistan, una questione urgente in quei giorni. In questa dichiarazione vi era un appello in cui dicevamo di non poter sperare di risolvere i problemi attraverso atti che disprezzano il valore della vita umana, atti che possono solo causare odio, distruzione e ulteriori confusioni. Dicevamo anche che siamo convinti che il pronto rilascio degli ostaggi era il modo migliore affinché ci si avvicinasse alla soluzione del problema. Questa dichiarazione contribuì al rilascio degli ostaggi e diede un significato aggiuntivo al questo incontro religioso.

Ciò di cui mi è stato chiesto di parlare oggi è Lo sviluppo economico e la civilizzazione della coesistenza: il ruolo delle religioni in Asia.
Io sono il sacerdote capo nel Sanpo-En, ai piedi del Monte Hiei. Durante gli ultimi 30 anni ogni anno ho portato giovani giapponesi a Saipan e giovani di Saipan in Giappone (ambedue i gruppi composti da richiedenti selezionati).
Sono già passati 30 anni da quando ho cominciato questo programma. Ho portato all’incirca 1300 giovani a Saipan ed ho accolto circa 700 giovani provenienti da Saipan, tutti a mie spese.

Dengyo Daishi, che qualcuno conoscerà con il nome di Saicho, fondò il buddismo Tendai, ed uno dei suoi scopi principali era quello dell’educazione dei giovani. Nei suoi scritti dice che da quando è nato non ha mai usato parole dure, né ha mai alzato le proprie mani nell’ira, sperando che anche i suoi seguaci avrebbero cresciuto i giovani alla stessa maniera. Chiese ai suoi seguaci di sforzarsi continuamente ad educare i giovani in maniera affettuosa, dicendo loro che così sarebbe stato loro grato. Questo è il motivo per cui io continuo la sua tradizione continuando questo programma.
Come sapete, Saipan è stata un campo di battaglia molto cruento durante la seconda guerra mondiale. Sono stati stimati in 30.000 i morti in combattimento, in 10.000 i non combattenti morti. Alcuni sostengono che il numero dei morti varia tra i 60.000 e i 70.000.

La scogliera Banzai a Saipan è il luogo dove molti giapponesi commisero suicidio gettandosi nel vuoto, gridando “banzai”, quando le truppe USA invasero l’isola. “Seaside Cliff”, nota anche come la “Scogliera dei Suicidi” è il luogo dove le persone che erano fuggite verso le montagne si gettarono, morendo, una dopo l’altra. Noi teniamo cerimonie di memoria in luoghi come questi, cantando il Sutra del Cuore con i giovani alla fine della cerimonia, allo scopo di pregare perché le anime di coloro che incontrarono infelicemente la morte in questa maniera riposino in pace.
Nel luogo dove aveva sede il quartier generale giapponese si possono ancora osservare i resti di carri armati arrugginiti e batterie antiaeree. Anche qui organizziamo cerimonie commemorative.

Possono ancora essere trovati resti di persone che morirono in questi luoghi. Un tempo il recupero di queste persone morte in guerra era un impresa a cui molti si dedicavano con convinzione. Da allora, tuttavia, l’entusiasmo è scemato. Ed ora, la maggior parte dei visitatori a Saipan vi vanno per fare turismo, solo pochi vi vanno per pregare.
Quando pensiamo alle persone che sono morte e che avevano nostalgia di casa, pensiamo che sia significativo visitare Saipan con giovani una volta all’anno, per raccontare alle vittime di quella guerra crudele della pace e della prosperità che sono giunte in Giappone.

La pace e la crescita economica di cui il Giappone oggi ha la fortuna di godere non sono venute all’improvviso. La pace e la crescita economica sono state rese possibili dalle grandi sofferenze di coloro che sono venuti prima di noi. E la società agiata di cui godiamo oggi è stata costruita grazie agli sforzi dei nostri avi che lavoravano duramente senza avere molto cibo nello stomaco. A causa di ciò dovremmo pregare per le vittime e per i nostri avi con un sentimento di timore reverenziale.

A Saipan rilasciamo delle lanterne nella fossa delle Marianne. Partecipanti dal Giappone e nativi di Saipan, i Chamorros, decorano le lanterne scrivendovi “Namu Amida Buddha”, e la Sutra del Loto in giapponese. Alla cerimonia partecipano anche non asiatici.
Nel buddismo noi crediamo che l’anima si sposta dal Shigan, questo mondo, all’Higan, l’altro mondo. Le lanterne che galleggiano nella Fossa delle Marianne si spostano sempre dal sud al nord. Il Giappone è all’estremo nord.
I giovani partecipanti dicono che le lanterne somigliano a soldati che marciano verso il Giappone. E’ un immagine magnifica, come se le anime dei morti in guerra lasciassero questo mondo per l’altro.

Ai giorni nostri una crisi alimentare è diventata una grande fonte di preoccupazione nel mondo.
Nei mercati mondiali i cereali sono diventati oggetto di speculazione e gli aumenti di prezzo sono grandi. Il rapido incremento del prezzo dei cereali è il risultato della conversione dei cereali in biocarburante, e l’aumento della richiesta di cereali in paesi in via di sviluppo. Il risultato è stato che ribellioni sono scoppiate in paesi in via di sviluppo, come paesi dell’Africa che soffrono di scarsità di cibo. Paesi ricchi cercano di guadagnare dalla speculazione, sottraendo cibo da paesi poveri. Noi, individui coinvolti nella religione, non dovremmo accettare una tale crescita economica.
I prodotti agricoli sono risorse naturali che subiscono gli effetti della meteorologia, ma sono un fattore critico per sostenere la nostra vita. Per gli individui coinvolti nella religione la crescita economica come minimo non deve essere qualcosa che sottrae cibo agli altri.

Inoltre, il 21° secolo è un epoca in cui diventa sempre più difficile per un paese gestire l’approvigionamento alimentare, l’economia e l’energia completamente da solo. Abbiamo quindi la necessità di cooperare e negoziare tra paesi la coesistenza e la co-prosperità.
Le persone che in Asia sono coinvolti nella religione cercano di rispettare la diversificazione. Non eliminano gli altri. Le religioni asiatiche sono caratterizzate dalla tolleranza rispetto ad altre religioni e la speranza nella coesistenza. Penso che in tempi recenti un senso di auto-giustificazione ed esclusionismo stanno minacciando la pace nel mondo.
Penso che sia impossibile ottenere la pace nel mondo senza la cooperazione tra le religioni in Asia.
Grazie per avermi prestato la vostra gentile attenzione.