18 Settembre 2016 16:30 | Teatro Lyrick

Saluto di Domenico Sorrentino



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Domenico Sorrentino

VESCOVO DI ASSISI, ITALIA
 biografia
Signor Presidente della Repubblica,
Santità Bartolomeo I, 
Gentili Autorità, cari fratelli ed amici, 
 
vi do il più caldo benvenuto a nome di questa Chiesa conosciuta nel mondo soprattutto per il suo grande figlio Francesco. 
Quello che Giovanni Paolo II definì "spirito di Assisi" ha certamente una relazione con le scelte di vita di questo Santo, patrono della nostra Italia.
Consentitemi di consegnarvi, all’inizio dei nostri lavori, un’icona ideale di Francesco che prese forma proprio nel vescovado dove ho il privilegio di abitare. Mi riferisco al gesto con cui egli, sotto lo sguardo del padre e del vescovo, si spogliò di tutto, fino alla completa nudità. 
Esprimeva così il suo desiderio di conformarsi a Cristo, liberandosi delle ricchezze della terra, per essere un uomo libero e fratello universale. 
Quell’icona resta di attualità. Se infatti la guerra, in tante forme, ancora imperversa, è perché, in definitiva, ciascuno di noi è incapace di "spogliarsi" di sé facendosi carico fraternamente degli altri. Vale per i singoli, come per la società, per gli Stati come per le Chiese e le comunità religiose.
Come arginare la violenza e promuovere un mondo accogliente e fraterno? Quale può essere in questo il ruolo dei credenti? 
 
Certamente ci tocca in prima istanza il servizio della preghiera. Solo Dio può parlare ai cuori e concederci il dono della pace.
Occorre poi intenderci sul senso di un’autentica religiosità, affermando che Dio è amore e sorgente di amore, e dunque gridando forte, e tutti insieme, che uccidere in nome di Dio è il tradimento di una vita religiosa. 
Occorre infine prendere sul serio l’invito di Francesco di Assisi a "spogliarci" di noi stessi: non certo rinunciando alla nostra identità e ai nostri valori, ma rinunciando alle identità arroganti e pretenziose, alla voglia sfrenata di potere 
È lo spirito che Francesco attinse da Gesù e continua a irradiare nel mondo. 
È lo spirito che suggerì a Giovanni Paolo II di scegliere la nostra Città quale luogo -simbolo di una nuova alleanza tra le religioni. 
È lo spirito che Papa Francesco rilanciò tre anni fa ad Assisi, nella Sala della Spogliazione, auspicando una Chiesa che rinunci allo spirito del mondo per rivestirsi di vangelo. 
La Chiesa di Assisi, cari amici, è lieta di accogliervi. 
Sia la testimonianza del Poverello a orientare i nostri pensieri e a qualificare il nostro incontro 
 
A tutti buon lavoro.