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Richard Chartres

Anglican Bishop of London, United Kingdom
 biography
Vi è un solo corpo di Cristo e dunque non può che esserci una sola Chiesa. Dio ci dona l’unità e noi dobbiamo fare leva per l’unità, in obbedienza alla sua volontà e perchè il mondo creda.
 
Oriente e Occidente cristiani sono accessibili l'uno all'altro in un modo che non ha precedenti negli ultimi secoli. 
 
Questo evento e questa conferenza sono esempi notevoli di ciò che è possibile ai nostri giorni.
 
Molto è stato fatto nell’ultimo secolo da quando la Conferenza Missionaria di Edimburgo del 1910 diede grande impulso alla ricerca dell'unità dei cristiani in particolare nel campo della missione.
 
Vi è una certa stanchezza ora per quanto riguarda lo stile degli incontri ecumenici promossi da alcune delle istituzioni che si sono sviluppate all’interno e tra le nostre Chiese nel secolo passato. Non possiamo tuttavia aspirare a niente di meno che alla piena unità visibile.
 
Un cambiamento profondo che ha superato le vecchie strategie ecumeniche è stata la crescita sorprendente del cristianesimo pentecostale sia all'interno delle più antiche strutture della Chiesa che parallelamente ad esse. La sociologia religiosa del Sud America è stata trasformata e il carattere delle comunità cristiane in Africa e Asia si sta trasformando per la crescita di una serie di nuove chiese vigorose e indipendenti.
 
Allo stesso tempo siamo di fronte ad alcune nuove sfide e opportunità che rendono la crescita della solidarietà cristiana più urgente.
 
Marx non aveva torto su tutto e nel Manifesto comunista aveva previsto che saremmo giunti a vivere in un mondo dove "tutto ciò che è solido si scioglie nell'aria". Questa è diventata la nostra esperienza ad un grado sorprendente.
 
I vecchi legami e sistemi di comunicazione si vanno logorando e vengono superate dalle nuove tecnologie.
Facebook è in grado di radunare una comunità di 100 milioni di anime in pochi anni.
 
Le certezze morali si sono dissolte insieme con le comunità tradizionali. C'è un gran parlare di comunità nel mio paese, ma la realtà è spesso una aggregazione dissimulata di persone piuttosto che un vicinato in cui possiamo veramente dire di essere "membra gli uni degli altri".
La reazione di alcuni cristiani di conseguenza è un arretramento pauroso in un atteggiamento più confessionale e difensivo. Abbiamo certamente bisogno, come dice sant'Agostino, di una vita di Chiesa in cui vi sia "in certis unitas, in dubiis libertas et in omnibus caritas". Ma siamo anche chiamati, in nome del generoso Dio "che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito; se stesso per salvarci dai nostri peccati" a lavorare urgentemente e con forza insieme per servire i più poveri e i più vulnerabili tra i nostri vicini in questo mondo. Insieme potremmo essere molto più efficaci nel promuovere gli obiettivi del millennio per lo sviluppo, per esempio, se avessimo lo zelo necessario per creare legami a tutti i livelli tra le nostre varie istituzioni che operano nel campo della salute, della lotta contro la povertà e dell'istruzione.
 
Anche i cristiani hanno un ruolo fondamentale nella promozione di un dialogo globale come quello che gli scienziati hanno stabilito con così tanto successo. Coloro che affermano di essere ispirati da saggezza antica hanno molti motivi per essere umili di fronte al nostro fallimento nel diffondere nel mondo una energia morale e spirituale di fronte alle distorsioni consumistiche e riduttive della vita umana e di sfruttamento delle risorse limitate del nostro pianeta.
 
La Chiesa Romana e il Papa hanno una particolare responsabilità nel promuovere questo dialogo globale e questa coalizione del saggio e dell'umile. Credo che il Papa Giovanni Paolo II nell'incontro di Assisi abbia dimostrato la capacità del ministero petrino di radunare non solo i cristiani ma anche altri alleati empatici e al servizio del bene comune. La “Ut unum sint” ha posto la questione del significato del ministero petrino per l'ecumene cristiana. Assisi, che ha avuto una così grande influenza sullo sviluppo del lavoro di Sant'Egidio, ha mostrato, a mio avviso, una via fruttuosa.