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Dal sud del mondo un appello agli europei: "Risvegliate le coscienze, colmate il divario della povertà"

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Fare pace: dietro queste due parole l’impegno ed i rapporti creati dalla Comunità di Sant’Egidio in tanti angoli del mondo. Guinea, Algeria, Indonesia, Costa d’Avorio sono alcuni dei paesi al centro del dibattito in corso a Barcellona, durante il meeting “Vivere insieme in un tempo di crisi”, e la signora Rabiatou Diallo, presidente del consiglio nazionale di transizione della Guinea, ha lanciato un «appello urgente ai fratelli e sorelle del Nord, perché contribuiscano a risvegliare le coscienze e colmare il divario di povertà”.

L’esperienza di Sant’Egidio, in Guinea come in Mozambico o in Costa d’Avorio, dimostra che «la pace non è solo trattative ma convivenza, costruzione di una società compassionevole, lavoro per i diritti, impegno contro la pena di morte e per migliorare la vita nelle carceri», secondo le parole di Mario Giro, responsabile per le relazioni esterne della Comunità di Sant’Egidio.

Dal presidente del Consiglio islamico della Costa d’Avorio, Idriss Koudouss, giunge un accorata richiesta alla comunità internazionale, perché sostenga il suo paese, ed a Sant’Egidio, perché raddoppi i suoi sforzi in vista delle prossime elezione, che potrebbero rappresentare una svolta nel processo di riconciliazione.