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Andrea Riccardi: “Stop ad un decennio di cultura del conflitto”

- BAVIERA, ALEMANIA

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“Si è sviluppata, in questi dieci anni, una cultura generalizzata del conflitto” ha affermato Andrea Riccardi aprendo il Meeting internazionale BOUND TO LIVE TOGETHER organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’Arcidiocesi di Monaco che si tiene nella città tedesca.
Secondo Riccardi “L’11 settembre 2001 apriva in modo tragico il XXI secolo” e quell’evento “è stato letto da molti come conferma di un’interpretazione della storia: la realtà era un conflitto permanente tra civiltà e religioni, in particolare tra Islam e Occidente”.

All’inizio del nuovo decennio, ha affermato Riccardi, bisogna voltare pagina e porre “con rinnovata forza, il problema della pace”.

Ma per la pace – ha sostenuto il fondatore della Comunità di Sant’Egidio – c’è bisogno di uno sforzo di costruzione politica e di un rinnovato ruolo politico dell’Europa che significhi “unione tra i paesi europei nell’esercizio di una comune responsabilità nel mondo”.

Anche l’aspetto economico e dello sviluppo è determinante per la costruzione indicata da Riccardi, “perché  Pace vuol dire, nei paesi più poveri, libertà dalla miseria, e sicurezza di fronte al terrorismo”.

Le religioni, in questo panorama, riassumono un’importanza decisiva. “Nell’attuale crisi economica” ricorda infatti Riccardi “le religioni possono aiutare a cambiare mentalità: ricordano come il valore della vita non è dato dalla quantità di benessere. La sobrietà nei consumi rende libero lo spirito e apre ai bisogni degli altri”.

Di fronte a un nuovo decennio “Ci sono – secondo Riccardi - le risorse per una svolta” e  “mai come ora nella storia dell’umanità è divenuto a tutti evidente il legame intrinseco tra un atteggiamento autenticamente religioso e il gran bene della pace”.

Ricordando la strada indicata da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986 Riccardi ha riaffermato che “La pace, alimentata dallo spirito, diventa un cantiere di opere di unità, di incontro, di liberazione dal bisogno, di arricchimento umano e spirituale pur nella crisi economica”.

“Tra lo scontro di civiltà e la globalizzazione volgare, ridotta solo all’economia, c’è – ha concluso Riccardi - il largo campo della costruzione dell’unità nella diversità”.