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Callista Gingrich

Embajadora de Estados Unidos ante la Santa Sede
 biografía
Buongiorno, sono onorata di essere qui.
 
Vorrei ringraziare Marco Impagliazzo e la Comunità di Sant’Egidio per la possibilità di parlare al 32 mo incontro nello Spirito di Assisi.  Sono molto orgogliosa della lunga relazione della nostra ambasciata con questa incredibile Comunità.
 
Sono anche emozionata nel farvi le mie congratulazioni per il vostro 50th anniversario!  E’ un magnifico risultato.  
 
In quanto ambasciatrice degli Stati Uniti presso la Santa Sede,  cattolica da sempre e di origini polacco-americane, sono lieta di condividere le mie riflessioni sul Papa che per primo diede vita a questo importante incontro nel 1986, San Giovanni Paolo II. 
 
Una domanda che mi viene spesso fatta in quanto Ambasciatrice è perché gli USA mantengano un’ambasciata presso il Vaticano.  
 
Dopo tutto, il territorio della Santa Sede occupa meno di ¼ di miglio quadrato. Perché ci serve un’ambasciata? 
 
La risposta è nella storia  - suscitata nel giugno 1979 durante il pellegrinaggio di nove giorni di Papa Giovanni Paolo II in Polonia. Milioni di Polacchi, quasi un terzo della nazione, affluirono per vedere il Santo Padre, mentre il resto del paese e il mondo seguirono il viaggio alla televisione e alla radio.  
 
Il primo giorno del suo pellegrinaggio, il Pontefice polacco dichiarò: “Non ci può essere un’Europa giusta senza l’indipendenza della Polonia segnata su questa carta!” 
 
Fu un colpo udito in tutto il mondo, in California, da un futuro presidente americano. Ronald Reagan ne fu entusiasta. A quel tempo teneva una popolare trasmissione radiofonica e dedicò numerose puntate al viaggio storico del Papa. 
 
In una delle sue puntate, Reagan riassunse il pellegrinaggio del Papa dicendo "Era da molto tempo che non vedevo un leader così coraggioso e con una così irriducibile dedizione alla pura etica" 
 
Qualche mese dopo, nel novembre 1979, l'ex governatore della California annunciò la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti. 
 
Poco dopo aver assunto l'incarico, il Presidente Reagan chiese un incontro con Papa Giovanni Paolo II. Quando i due leader si incontrarono in Vaticano nel 1982, il Presidente Reagan chiese a Papa Giovanni Paolo II in quale momento l'Europa dell'Est sarebbe stata libera dalla dominazione sovietica.
 
Quando il Papa rispose "durante la nostra esistenza", il Presidente gli prese la mano e affermò con fervore "Lavoriamo assieme!"
 
Quando il Presidente Reagan tornò negli Stati Uniti, diede l'incarico al Dipartimento di Stato Americano di lavorare più strettamente con il Vaticano. Egli dispose la costituzione di un'ambasciata vera e propria.
 
Due anni dopo, nel 1984, l'Ambasciata Americana presso la Santa Sede fu aperta. 
 
Per oltre un secolo prima di quel momento, l'America e la Santa Sede avevano avuto relazioni calorose e rispettose, ma non ufficiali. 
 
Questo cambiò per sempre nel 1984. Questa nuova relazione , come disse il Presidente Reagan,  "sarà a vantaggio delle persone che amano la pace, ovunque siano". E per quasi 35 anni è stato proprio così. 
 
Il Presidente Reagan istaurò non solo una forte relazione personale con Papa Giovanni Paolo II, ma anche un'importante sinergia diplomatica tra Stati Uniti e Santa Sede. 
 
Questa alleanza continua oggi. La necessità della nostra collaborazione non finì con la caduta del Muro di Berlino. 
 
Sebbene i nostri governi debbano fronteggiare nuove sfide  - queste sono ugualmente grandi e rischiose. 
 
Il nostro lavoro con la Santa Sede è cruciale per rispondere alle crisi umanitarie, per salvaguardare  i diritti umani e per mediare e prevenire conflitti e violenza. 
 
E la ragione è semplice - l'influenza della Chiesa è reale e rispettata in tutto il mondo, rafforzata da comunità come quella di Sant'Egidio. 
 
Oggi la Chiesa Cattolica è impegnata in tutti i continenti, promuovendo i diritti umani, alleviando le sofferenze ed educando coloro che sono più bisognosi. 
 
La sua estesa rete di assistenza e servizi ha accesso e credibilità nelle zone più tormentate del mondo. 
 
La Santa Sede ha anche la seconda più grande comunità diplomatica, con 183 partners - seconda solo agli Stati Uniti. 
 
Il Vaticano, attraverso una rete di contatti locali che non ha uguali, svolge un ruolo attivo in paesi in cui molti governi fanno fatica ad operare. 
 
In gran parte dell'Africa, la Chiesa Cattolica opera in prima linea come l'unica istituzione funzionante nella società.
 
La capacità unica della Chiesa di promuovere fiducia, di lavorare con le comunità locali e di realizzare il cambiamento non ha paragoni con quella di nessun'altra nazione.
 
In breve, l'Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede opera come posto di coinvolgimento globale. Grazie alla collaborazione con la Santa Sede, gli Stati Uniti  fanno leva sull'impatto globale della Chiesa Cattolica- che si estende a più di 1.3 milioni di Cattolici e come anche a milioni di non-Cattolici.
 
Questo promuove le nostre comuni priorità e valori in ogni regione del mondo.  
 
Nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza la straordinaria visione e leadership del Presidente Reagan e di San Giovanni Paolo II. La loro intesa ha preparato la strada. Il loro esempio è sempre presente.
 
Oggi gli Stati Uniti e la Santa Sede condividono l'impegno a combattere il male globale del traffico di esseri umani. 
 
Il Presidente Trump si è impegnato a mettere "tutta la forza e il peso" del governo americano in questa lotta e Papa Francesco ha uguale passione nel porre fine a questa piaga.
 
Gli Stati Uniti e la Santa Sede sono anche impegnati a proteggere e promuovere la libertà religiosa in ogni parte del mondo. 
 
Noi sappiamo che quando questo fondamentale diritto umano viene negato, si sviluppano instabilità, abusi dei diritti umani e estremismo violento. L'Ambasciata US presso la Santa Sede lavora strettamente con il Vaticano per proteggere e difendere tutti coloro che sono perseguitati per la professione della loro fede. Il Vaticano può contare che gli Stati Uniti saranno un alleato chiave in questo impegno.
 
E in tutti questi campi, la Comunità di Sant'Egidio, come la Santa Sede, ha un'influenza globale. Con 70.000membri in tutto il mondo che lavorano in oltre 70 paesi, la vostra Comunità svolge un ruolo essenziale per rafforzare le comunità e  raccogliere  insieme con la mediazione e il dialogo gruppi spesso avversari.
 
La vasta influenza globale della Chiesa ne fa un partner critico per gli Stati Uniti nell'affrontare una gran quantità di questioni.  Il Presidente Reagan e San Giovanni Paolo II compresero il significato di questa relazione. La loro leadership e collaborazione ha costruito un ponte di pace.
 
In onore delle loro memoria, l'Ambasciata americana presso la Santa Sede continuerà il suo lavoro cruciale con il Vaticano e Sant’Egidio, a vantaggio dell'armonia, della libertà e della dignità umana in tutto il mondo. 
 
Grazie e Dio vi benedica.