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Muhammad Abdul Khabir Azad

Grande imam della moschea di Lahore, Pakistan
 biografia

Vi do il benvenuto e vi saluto tutti con la parola Pace: Assalamoalaikum

Onorevole Presidente della sessione, egregi leader e rispettabile pubblico,

Prima di tutto, sono grato al Signore dell’Universo, i cui favori hanno fatto sì che il mio impegno e le mie energie siano state d’aiuto in opere buone e sono riconoscente ai responsabili e ai leader della Comunità di Sant’Egidio di Roma, Italia. Questa bella riunione è posta sotto il titolo “E chiunque salva la vita di una persona, è come se salvasse la vita di tutti”. Sicuramente questo è segno di una grande ed onesta leadership, e saluto questa leadership.

Questo argomento è molto esauriente e in linea con l’attuale situazione e con le necessità dei tempi.

Allah Onnipotente, essendo il Creatore, dà valore a ciascuna e a tutte le anime sulla Terra ed ama incondizionatamente la propria creazione.

Allah Onnipotente dice, nel santo Corano: “Io ho creato l’uomo nella forma migliore” e, nelle parole di Maometto (pace e benedizione su di lui), Allah ama ogni essere umano settanta volte più della sua [stessa] madre.

E questo è il punto d’inizio e di fine; l’atto di amare le persone ed aiutare le persone nel bisogno è visto con ammirazione in ogni religione, ma l’Islam ha dichiarato il servizio all’umanità come il supremo principio morale e il più grande atto di culto. Allah Onnipotente non ha donato agli esseri umani lo stesso colore, la stessa razza, lo stesso ambiente geografico, lo stesso credo, le stesse capacità e caratteristiche, ma ha mantenuto differenze tra tutti gli esseri umani e tale differenza costituisce la bellezza di questo universo.

Il Profeta dell’Islam dice: Al-Khalq Ayya Allah

“Gli esseri umani sono la famiglia di Allah e colui che è più caro ad Allah è chi è più utile alla Sua famiglia” (dal Sahih di Muslim).

Onorevoli ospiti!

Questo non è solo l’argomento di oggi, ma un messaggio universale del Corano e un messaggio dell’Islam, il messaggio di pace e questo è il messaggio del Pakistan e costituisce la forma autentica di rispetto per l’umanità: dar valore agli esseri umani.

Allah dice, nel santo Corano: “Walqd Karmana Bani Adam”

“che Noi abbiamo onorato e dato dignità ai figli di Adamo”.

E noi siamo tutti figli di Adamo (la pace sia su di lui), indipendentemente dalla nostra estrazione.

Per quel che riguarda il rispetto e la protezione dell’umanità, rendo omaggio a tutti gli accordi delle società occidentali ed islamiche, specialmente la Conferenza della Mecca , la Conferenza di Madrid , le dichiarazioni della Comunità dei Santuari, ma io devo qui menzionare la Costituzione di Medina (VII sec. d.C., NdT) che, non tenendo conto di colore, razza e religione, si è presentata in modo tale da essere considerata, nella storia del mondo, ciò che ha garantito i diritti fondamentali di musulmani, ebrei e cristiani ed ha garantito una vita pacifica e questo ancor più quando il Profeta dell’Islam (pace e benedizione su di lui) ospitò la delegazione dei cristiani di Najran nella moschea del Profeta (pace e benedizione su di lui). È stato un messaggio universale. Egli ha trasmesso il messaggio che l’Islam è una religione che vuole pace, amore e rispetto e questo è il nostro punto di riferimento per l’armonia interreligiosa in Pakistan, e noi stiamo diventando una fonte di benedizioni per i nostri concittadini e fratelli cristiani. Certo, oggi è un grande giorno e siamo esortati alla giusta causa per cui salvare la vita di una persona equivale a salvare la vita dell’intera umanità e noi tutti abbiamo portato avanti questo grande messaggio, per mezzo di questo incontro. Tutti noi porteremo questo messaggio in ogni angolo del mondo.

Signor Presidente!
Alhamdulillah – Grazie ad Allah

Il Signore dell’Universo ha guardato con favore la nostra scelta di conseguire questi grandi obiettivi, in Pakistan. Quando accade un evento spiacevole, come le recenti alluvioni che hanno causato perdita di vite e un grave tracollo economico ovunque, o il caso dei fratelli cristiani della Joseph Colony  di Lahore, la tragedia di Peshawar , di Kot Radha Kishan  o l’esplosione di una bomba in una chiesa, ci facciamo avanti, raccogliamo una delegazione di personalità autorevoli e ci rechiamo in loco ad aiutare i nostri fratelli e sorelle. Nella mia veste di grande Imam del Pakistan, personalmente assicuro loro che non si troverà riposo fino all’arresto degli oppressori, perché la Costituzione del Pakistan ha dato uguali diritti a tutte le persone ed ha garantito la protezione dei diritti fondamentali. In questa occasione, vorrei ringraziare il Governo del Pakistan, l’Esercito pakistano e tutte le istituzioni nazionali che svolgono il compito loro affidato. Componenti delle forze armate e di polizia hanno sacrificato la loro vita per la restaurazione della pace ed hanno svolto la propria parte per fare dell’amata patria una culla di pace ed amore. Apprezziamo i loro sacrifici e li salutiamo.

A questo proposito, menzionerò senz’altro Paigham-e-Pakistan, il “messaggio del Pakistan”  e il suo grande messaggio. Questo costituisce l’unanime decisione e messaggio dei sapienti del Pakistan e faremo di questo messaggio la voce di tutti in Pakistan e lo porteremo anche al mondo intero. La realtà è che non c’è luogo in Pakistan ove non ci sia stata l’esplosione di una bomba o un attacco terroristico: imambargah (centri rituali sciiti, NdT), moschee, centri di preghiera, riunioni religiose e politiche, stazioni di polizia, installazioni e centri dell’esercito, persino ospedali. Scuole, collegi, università e madrase non sono state risparmiate. Più di centomila pakistani sono caduti vittime di questo terrorismo. Più di tre milioni di persone sono rimaste senza casa, le loro case sono state distrutte, genitori sono stati privati del loro sostegno e della loro speranza, il futuro di migliaia di figli si è fatto buio, si sono verificate perdite economiche per miliardi di dollari, e purtroppo tutto ciò è avvenuto in nome della religione.

La mia domanda è: è questo il risultato della religione e degli insegnamenti religiosi?
Assolutamente no. Assolutamente no.

Onorevole Presidente!

Dichiaro con fermezza e audacia, innanzi a questa onorevole assemblea, che questi eventi e fatti di violenza non hanno niente a che fare con la religione, sono una macchia sul nome della religione; religione e violenza sono due termini differenti e in contraddizione tra loro, come pace e guerra. Voglio rivolgere delle domande a questa onorevole assemblea, a proposito dell’attuale condizione del mondo.

Come possiamo evidenziare gli aspetti non violenti delle religioni e le loro qualità e caratteristiche pacifiche? Oggi, si deve dire e far comprendere al mondo che le religioni sono portatrici di pace, desiderose di condividere e promuovere l’amore, di porre fine all’odio, alle guerre ed ai conflitti. 

Perché, oggi, i leader dei [movimenti per i] diritti umani, le Nazioni Unite, le organizzazioni internazionali, l’Unione europea, i Paesi islamici, i rappresentanti delle religioni mondiali e delle organizzazioni a queste correlate tacciono? Le nostre religioni non ci consigliano forse di astenersi dalla crudeltà? Le religioni e l’umanità sono morte in noi? Penso di no, per nulla. Useremo tutte queste risorse per assicurare vie di pace, in particolare per la Palestina occupata, l’Iraq, l’Afghanistan, l’Ucraina, Myanmar e il Kashmir occupato. Infine, ancora una volta, sono grato a tutti gli organizzatori della conferenza della Comunità di Sant’Egidio per aver promosso l’incontro di oggi su un tema così importante. Ricorderò certamente il vostro affetto quando tornerò in Pakistan. Inshallah. Grazie molte.