Il programma de "Il Grido della Pace"

Preghiera per la pace

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Nei giorni corrispondenti, è possibile trovare i titoli dei Forum con la descrizione, i nomi dei relatori e le altre informazioni.

 

eventi

17:00

interventi 

eventi

09:30

Climate change, Climate crisis: al di là dei negazionismi, il pianeta grida da tempo la sua sofferenza, mentre gli eventi estremi, che colpiscono da sempre e sempre di più i paesi più poveri sono diventati ordinaria esperienza anche dei paesi più ricchi. Siccità, fame, sfruttamento della terra, grandi migrazioni, inquinamento, modelli di sviluppo. La risposta o sarà globale o sarà una mancata risposta.

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Modera

Isabelle Rosabrunetto

Direttore Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, Principato di Monaco


Juan Grabois

Fondatore della Confederazione dei Lavoratori dell'Economia Popolare (CTEP), Argentina

Michael A. Köhler

Direttore Generale f.f., DG ECHO - Commissione Europea

09:30

Il diritto alla protezione internazionale dei profughi è una grande conquista dell’ONU e del mondo, di fronte alle persecuzioni e alle guerre. Nel 2022 93 milioni di esseri umani sono profughi forzati, ma altri 180 milioni, migranti, vivono fuori dalla loro terra d’origine. Si aggiungono i profughi climatici, e il confine tra profughi economici, ambientali, politici, religiosi è sempre più labile. Ma i migranti non rappresentano solo un problema per il mondo, possono essere anche una grande chance: dipende dalle politiche di accoglienza, riconoscimento, integrazione.

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09:30

In un mondo frammentato la vita debole è più a rischio e la difesa della vita di chi è più fragile, marginale, può essere presentato come un lusso insostenibile. Ma la vita stessa è relazione, non ce la si dà da soli, contiene l’altro, la necessità di riconoscere l’altro, l’unità del genere umano, anche in tempi di guerra, anche quando intere società sono tentate di trasformare gli anni di vita in più conquistati in problema e “maledizione”. Ogni generazione è chiamata a ritrovare le energie e i modi per convivere con l’altro e per dare dignità alla vita debole. Non c’è pace duratura, dopo i conflitti, senza riconciliazione profonda e riconoscimento dell’altro.

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09:30

Ci sono domande, all’interno di ogni cultura e tradizione religiosa, che riguardano la preghiera: A che serve?, Che cosa è?, Chi è adatto a pregare?. La preghiera, come quello che aiuta di più a vivere, come l’aria, l’amicizia, l’amore, “non si vede”. Eppure è la più grande risorsa di cambiamento che ogni generazione, da millenni ha a disposizione: una forza debole indispensabile per trovare le vie della pace, che è il nome stesso, unificante di Dio.

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16:30

La Caduta del Muro di Berlino ha fatto sperare il mondo e ha accelerato la strada per la formazione di una Europa unita, per una Unione come grande attore mondiale di stabilità e pace. Le guerre non sono scomparse, ma si sono moltiplicate e la guerra in Ucraina, da sola, rischia di rompere in maniera non occasionale la globalizzazione, la cooperazione tra i paesi e i popoli, gli stili di vita, portando le sue conseguenze terribili in larga parte del pianeta ma anche tra gli europei. Dalla capacità di favorire dialogo e vie di pace anche in tempo di guerra dipende molto del futuro dell’Europa e del suo ruolo nel mondo.

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Relatori

Lucio Caracciolo

Direttore di "Limes", Italia

16:30

In tempi in cui il mondo e i popoli sembrano perdere il gusto dell’unità e la forza e la guerra guadagnano terreno come strumenti popolari di soluzione dei conflitti, tutti i credenti e i cristiani sono coinvolti. L’ecumenismo e una nuova lingua del dialogo tra cristiani può aiutare la guarigione del mondo dalle divisioni e favorire percorsi di riconciliazione che sembrano impossibili, come lo sembravano alla fine della Seconda Guerra Mondiale. La Pasqua è il fondamento della vita cristiana e della resurrezione del mondo. Una data comune per la celebrazione della Pasqua oggi è possibile. E’ diventata una necessità.

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16:30

Nella Bibbia la Parola di Dio è parola che crea, che realizza quello che promette e fa essere, non è distante dalla storia, è Parola-che-fa la storia. La storia del mondo non è un tempo lineare e ci sono stagioni in cui è più difficile vedere e immaginare un futuro capace di eliminare le sofferenze e le distorsioni del presente: “La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti” (I Sam. 3, 1). Nella Parola di Dio c’è anche il segreto per non appiattirsi sul presente e generare futuro con l’immaginazione di Dio e la sua amicizia per ogni donna e ogni uomo.

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16:30

Le religioni sono state utilizzate in tante epoche e anche recentemente per fare la guerra e farsi meglio la guerra, svuotandole, caricaturizzandole, utilizzando parole religiose per l’odio e l’eliminazione dell’altro. Accade in luoghi precisi del mondo, oltre che nel cuore di tanti. Ma le religioni possono essere, quando entrano nella profondità di sé stesse acqua per spegnere i fuochi delle divisioni e delle deformazioni che impediscono di vedere negli altri i nostri fratelli e simili. In un tempo di spinte alle divisioni politiche, etniche, sociali, di rinascita dei nazionalismi aggressivi, le religioni possono aiutare a ritrovare quello che unisce anziché quello che divide: una nuova responsabilità per la pace.

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16:30

Nel pieno della Guerra Fredda e della rinascita di molti paesi del mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale, 17 anni dopo le bombe di Hiroshima e Nagasaki, nel pieno della decolonizzazione che emancipava progressivamente l’Africa da secoli di colonialismo europeo, la “crisi di Cuba” ha messo il mondo davanti al rischio concreto di una guerra nucleare e dell’autodistruzione. I protagonisti avevano i nomi di Nikita Kruschev, John F. Kennedy, papa Giovanni XXIII. I rischi impliciti in una escalation che deve rispondere alle proprie opinioni pubbliche e apparati prima che al bene supremo della sicurezza e della pace per tutti, la possibilità di un “incidente nucleare” capace di innescare una reazione a catena, 60 anni dopo, acquistano una drammatica attualità e un insegnamento per il presente.

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Modera

Andrea Bartoli

Presidente della Fondazione Sant'Egidio per la pace e il dialogo, USA


Relatori

Martin Hellman

Professore, Stanford University, USA

Kerry Kennedy

Avvocato, Scrittrice a Attivista per i diritti umani, USA

Peter Kuznick

Direttore dell'Istituto di Studi Nucleari dell'America University, USA

Jeffrey D. Sachs

Columbia University, consigliere speciale del Segretario generale ONU

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09:30

«Il Mediterraneo è mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà̀, ma una serie di civiltà̀ accatastate le une sulle altre, insomma, un crocevia antichissimo. Da millenni tutto vi confluisce, complicandone e arricchendone la storia: bestie da soma, vetture, merci, navi, idee, religioni, modi di vivere» (F.Braudel).
Il Mediterraneo è “un mare bello, diventato una tomba per uomini, donne e bambini”, come ha ricordato papa Francesco a Lesbo. Dal cuore delle grandi religioni e delle civiltà che vi si affacciano, la diversità e la capacità di essere plurali possono diventare un segreto di convivenza e di sviluppo umano per l’Europa, il Medio Oriente, l’Africa, il mondo.

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09:30

La guerra è entrata di nuovo, prepotentemente nel mondo occidentale nel XXI secolo. Ogni guerra promette di essere breve e risolutiva, ma tutte le guerre si autoalimentano, aprono a scenari impensabili prima del loro inizio, imprevedibili. Dipendono dalle decisioni di pochi ma coinvolgono tutti. La crisi alimentare, l’instabilità sociale e politica si ripercuotono ormai non solo sulle popolazioni dei paesi in guerra, sui paesi vicini, ma sul resto del mondo, su altri continenti, sul dialogo e sulle fratture geo-politiche del mondo.  Occorre ritrovare le vie del dialogo e del multilateralismo per ricucire le ferite del mondo e riaprire al gusto della pace.

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Modera

Marco Tarquinio

Direttore di “Avvenire”, Italia


Relatori

Mario Giro

Editorialista, Comunità di Sant’Egidio, Italia

Jeffrey D. Sachs

Columbia University, consigliere speciale del Segretario generale ONU

Ettore Francesco Sequi

Ambasciatore, Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Italia

Olav Fykse Tveit

Vescovo, Presidente del Consiglio della Chiesa di Norvegia

09:30

Il Covid-19 ha toccato il mondo intero, senza eccezioni. In Occidente sembrava un fatto lontano: ma non era una epidemia, non era un fatto isolato, era ed è una pandemia. Globale. Con il suo carico di vittime. Il mondo, nella primavera del 2020 si è fermato, si è trovato unito, silenzioso. E così ogni paese, attorno alle sue vittime. La pandemia non guarda alle frontiere, non rispetta i confini, le differenze linguistiche. Ma colpisce in maniera sproporzionata, più degli altri, in ogni società, i più deboli. La pandemia è una grande tentazione e una grande occasione: pensare solo a sé stessi, o ritrovare il senso di un’appartenenza comune.

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09:30

La globalizzazione ha unificato negli ultimi decenni i mercati e avvicinato le popolazioni. La globalizzazione incompiuta si è trovata in affanno, contraddittoria, per la libera circolazione delle merci, ma non delle persone e dei popoli. La globalizzazione si è rotta, dopo una crescita di tensioni, con la guerra in Ucraina e le sue conseguenze. La globalizzazione dello spirito e della solidarietà non c’è mai stata, non è cresciuta al pari della ricchezza prodotta, mentre sono crescite esponenzialmente le disuguaglianze. Le religioni hanno di fronte a sé la responsabilità di aiutare ognuno a pensarsi assieme all’altro e non contro l’altro, oltre i confini personali e nazionali, etnici, religiosi, sociali. Per una nuova globalizzazione.

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Relatori

Pinchas Goldschmidt

Presidente della Conferenza dei Rabbini Europei

09:30

Finale

16:00

16:30

PREGHIERA DEI CRISTIANI

Presieduta da Papa Francesco, all’interno del Colosseo, alla presenza dei rappresentanti delle Chiese e delle Comunità Cristiane. Anche le altre religioni si riuniscono in preghiera in altri luoghi della città.
interventi 

Meditazione

Mar Awa Royel

Patriarca della Chiesa Assira, Iraq

17:00

17:30

18:00


 

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