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Kissag Mouradian

Orthodox Archbishop, Armenian Church
 biography
In primo luogo è necessario definire il significato della parola "Martirio" per poter procedere nel tema e analizzare gli aspetti che oggi ci occupano e preoccupano.
 
Martirio: morte o sofferenza che si patiscono per difendere una religione o una fede. Molti dei primi cristiani hanno sofferto il martirio.
 
Martire: dal greco testimone
 
In questo senso dobbiamo tener conto dei vari aspetti nell'antichità e nei tempi moderni.
 
Nell'Antico Testamento (nella Bibbia ed all'epoca dei profeti) i profeti subirono persecuzioni e morte trasformandosi nei martiri del momento, essendo gli inviati speciali di Dio Yahwe, come suoi testimoni e in modo molto particolare i suoi principali messaggeri per portare avanti i suoi comandamenti.
 
Nel nuovo Testamento, troviamo la morte in croce di nostro Signore Gesù Cristo, che con la sua morte e passione ci ha dimostrato il cammino dell'estrema tolleranza e del sacrificio per portarci dalla terra al cielo attraverso la sua morte e Resurrezione.
 
Poi sono venuti i santi e i martiri che hanno dato la loro vita per Cristo tollerando persecuzioni, torture e morte, essendo meritevoli della corona luminosa ed ereditando il cielo ed il riposo nel paradiso del Padre celeste.
 
E ai giorni nostri, quando apparentemente non esiste la persecuzione religiosa o in nome di Dio, ci ritroviamo che non è così perché vari popoli sono stati e continuano ad essere vittime dell'intolleranza religiosa e ideologica o perché pensano, agiscono o vivono in maniera differente. L'essere umano e i responsabili del mondo cercano la pace, ma sono sempre più lontani da essa e i conflitti armati, le guerre, etc. continuano.
 
In questo senso ricordiamo soltanto le due guerre mondiali del XX secolo, con i loro milioni di vittime, i conflitti e le guerre che proseguono e le nuove minacce che incombono sopra il mondo, per qualsiasi ragione o motivo, dei governanti delle grandi potenze.
 
Come religioso armeno, non posso non menzionare ciò che ha vissuto il mio popolo durante la prima guerra mondiale, vittima del primo genocidio del XX secolo, quando perse quasi il settanta per cento della sua storia patria e più di due milioni di persone del suo popolo. Il nostro popolo non fu solo massacrato perché cristiano, ma anche perché armeno e per la sua richiesta di avere una patria libera e indipendente.
 
Oggi, fortunatamente, il panorama è completamente diverso e noi, o per meglio dire i nostri martiri, sono stati e sono testimoni della loro fede e del loro credo. Speriamo che il mondo si svegli e si renda conto che le stragi, i genocidi e la morte non cancellano i sogni e gli ideali dei popoli, ma danno più ragione e più forza per andare avanti nella ricerca della convivenza e della pace nel mondo.
 
Che i martiri continuino ad intercedere per noi, per la pacifica convivenza degli esseri umani e per la pace nel mondo.