7 Settembre 2009 09:30 | Convento dei Domenicani

Contributo



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Titos Christofides

Segretario di Stato alla Presidenza della Repubblica di Cipro
 biografia

Eminenze,
Eccellenze,
Signore e Signori,
Cari amici,

Vorrei prima di tutto ringraziare la Comunità di Sant’Egidio per il vostro gentile invito ad assistere e partecipare a questa conferenza molto interessante.

Voglio trasmettervi da parte del nostro Governo e personalmente del Presidente della Repubblica di Cipro il Signor Demetris Christofias, il sostegno caloroso, il rispetto e l’apprezzamento per i fini e le idee che stanno dietro ai nobili sforzi che insieme condividiamo.

Le società europee storicamente sono multiculturali e multietniche. La loro diversità è un fattore positivo e di arricchimento. Tuttavia, comportamenti xenofobi persistono in giro per il mondo. Episodi occorsi in diverse parti d’Europa mostrano l’esistenza continua di atteggiamenti xenofobi, se non razzisti.

La xenofobia è, certamente, una lampante violazione dei principi di dignità, libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Questi sono i principi su cui è fondata l’Unione Europea e che sono comuni agli Stati Membri. Gli stati Europei sono tenuti a rispettare i diritti fondamentali, così come sono garantiti dalla Convenzione Europea per La Protezione dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali e così come derivano dalle tradizioni costituzionali di tutti gli stati membri. 

A questo punto, lasciatemi sottolineare con enfasi che il Governo di Cipro condanna con vigore tutte le forme di xenofobia e di razzismo e si impegna ad usare a pieno tutti i poteri a sua disposizione per combattere tali fenomeni. Questo compito dovrebbe essere, ora più che mai, una priorità a tutti i livelli: internazionale, europeo, nazionale e locale. Tutti noi che desideriamo accrescere la solidarietà e l’unità tra i popoli dobbiamo essere in prima linea nella battaglia contro tutte le forme di xenofobia.

Per raggiungere questa importante dimensione dobbiamo promuovere i valori della libertà e solidarietà, soprattutto, attraverso un’attiva politica d’integrazione culturale. L’Europa non si può limitare al mero ruolo di cane da guardia, altrimenti potremmo star sottostimando la necessità di nutrire e far crescere le radici del dialogo e della reciprocità che sono le vere armi contro la xenofobia.

Quindi, da una parte, dobbiamo incoraggiare e promuovere un atteggiamento di vigilanza, rafforzato da un inquadramento legislativo adeguato. D’altra parte, dobbiamo promuovere ed impegnarci in azioni specifiche mirate alla questione dell’integrazione, salvaguardando allo stesso tempo la coesione sociale che è essenziale per la prosperità e lo sviluppo di ogni società.

Come ben sapete, Cipro è insieme alla Grecia, l’Italia, Malta e la Spagna, uno di quei pochi paesi europei, che a causa della loro collocazione geografica sono sotto enorme pressione nel far fronte ai problemi dell’immigrazione illegale.

C’è un bisogno urgente che i paesi europei affrontino congiuntamente questi problemi nell’ambito di regole accettate e vincolanti dal punto di vista legislativo.

Cos’altro al posto del xenofobia?

Crediamo davvero che la risposta più evidente sia la filoxenia, che letteralmente significa “amore per gli stranieri”. Ma non solo quello. Prima di garantire asilo, cibo e alloggio a persone che in molti casi viaggiano in condizioni avverse o diventano vittime del traffico e di trattamento illegale, i paesi sviluppati dovrebbero fornire i mezzi al mondo in via di sviluppo per intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile.

Alla fine, lo sviluppo sostenibile costituisce l’unica scelta reale per la diffusione a livello globale di condizioni di stabilità e prosperità. E’ forse una delle armi più efficaci per far piazza pulita della xenofobia e aiutare far prevalere la filoxenia.

Combattendo la povertà e rafforzando lo stato sociale in tutto il pianeta, soprattutto nel pieno dell’attuale crisi finanziaria, si permetterà la diffusione di un clima di sicurezza e cooperazione.  Si rafforzeranno la fiducia e la solidarietà tra i popoli e si affronteranno le cause delle guerre e dei conflitti, fornendo accesso all’educazione, ai servizi sanitari di qualità e al lavoro.  Questi presupposti elimineranno radicalmente le ragioni che spingono la gente a migrazioni di massa e al conflitto.  Ridurranno inoltre i trattamenti disumani e lo sfruttamento, freneranno il terrorismo internazionale e infine creeranno delle condizioni migliori per il rispetto dell’ambiente. 

Vorrei cogliere quest’opportunità per ribadire che Cipro è attivamente impegnata negli sforzi della comunità internazionale e dell’Unione Europea per far crescere e migliorare la cooperazione  allo sviluppo e contribuisce, nei limiti delle sue capacità, al raggiungimento degli obbiettivi di sviluppo del Millennio stabiliti dalle Nazioni Unite.

 Il problema dell’immigrazione illegale, come potete ben capire, non ha nulla a che fare con i problemi degli insediamenti illegali che, come per esempio quello dovuto all’occupazione illegale turca della parte Nord di Cipro, mettono in pericolo la situazione demografica dell’isola.

L’Europa è a un bivio?

La risposta è affermativa, ma se vogliamo essere oggettivi, dovremmo dire che l’Europa è sempre stata a un bivio, a un crocevia. Un crocevia di persone e merci, ma anche d’idee. Che cosa ha distinto l’Europa da altre parti del mondo? La risposta può essere trovata nell’etimologia della parola. Nel greco antico, la parola “Europa” si riferiva ad uno con gli occhi spalancati, sia nel senso letterale che metaforico. La capacità di vedere oltre i complessi fenomeni dei nostri tempi è sempre stato un nostro attributo comune, comune anche al nostro continente.

Diverse caratteristiche culturali e religiose sono sempre esistite, al di là di ciò che filosofi di rilievo hanno considerato il cuore dell’Europa: la civiltà Greco- romana e il Cristianesimo. Proprio perché l’Europa è stata così “sicura” di se stessa, ha permesso ad altri elementi di emergere. Ma questi elementi non cancellano la sua identità. Al contrario la rafforzano. Fondati sulla democrazia che è un terreno comune, non abbiamo altra alternativa che essere tolleranti.

Tra la xenofobia e la filoxenia emerge il concetto di tolleranza.


Grazie mille per la vostra attenzione.