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Georg Bätzing

President of the German Bishops' Conference
 biography
Illustre Signor Presidente Federale, 
illustre professor Riccardi, 
stimati rappresentanti religiosi! 
 
È per me un grande piacere e un onore potermi rivolgere a voi qui a Berlino in occasione dell'apertura del grande incontro internazionale per la pace della Comunità di Sant'Egidio. Lo faccio come rappresentante della Chiesa cattolica in Germania - e quindi, in un certo senso, sono doppiamente orgoglioso: da un lato, perché la tradizione degli incontri di pace, che si collega allo storico incontro di Papa Giovanni Paolo II con i leader delle altre religioni ad Assisi nel 1986, quest’anno viene nuovamente portata avanti in Germania; dall'altro, perché Sant'Egidio è cresciuta sul terreno della Chiesa cattolica. Come potrebbe non riempirmi di gioia l'essere legato ad una comunità che presenta in modo così convincente al mondo una testimonianza della universale speranza di pace!
 
L'audacia della pace. Religioni e culture in dialogo – Questo è il titolo dell'incontro di pace di quest'anno. Un'affermazione giusta, apparentemente scontata. Ma in realtà si tratta di una delle grandi questioni del nostro tempo. Siamo decisamente su un terreno minato. 
 
Noi stessi, rappresentanti delle religioni, abbiamo di solito un'alta opinione del potere pacificatore della nostra fede, e forse di tutte le religioni. Qui in Europa, ma anche in altre parti del mondo, molti sono molto più scettici al riguardo. Considerano le religioni piuttosto come un ostacolo sulla via di un futuro più pacifico. Sono convinto che non dobbiamo liquidare troppo in fretta queste voci critiche. Piuttosto, siamo chiamati a fare autocritica, e questa non deve essere solo una manovra tattica, ma è un dovere della nostra fede.
 
E tale autocritica non può non constatare che tutte le religioni, in momenti diversi della loro storia, hanno ceduto ai demoni che inducono alla violenza e a non essere pacifici. Per rendersene conto, basta gettare uno sguardo sul presente. Le religioni vedono rafforzarsi quelle correnti che minacciano di emarginare le altre religioni. Le religioni devono fare i conti con componenti violente ed estremiste al loro interno, che, sotto forma di organizzazioni terroristiche, gettano nel caos intere regioni del mondo. E salta agli occhi anche ai giorni nostri che una chiesa cristiana legittima una guerra contro un Paese vicino. Questo è inaccettabile.
 
L'autocritica da parte delle religioni è quindi indispensabile, non solo per onestà, non solo per purificare le nostre coscienze - per quanto ciò sia importante - ma soprattutto affinché le religioni siano costruttrici di pace credibili. Possiamo infatti, svolgere un fattivo ruolo di supporto per un futuro migliore, tra le prove e le tribolazioni di un'umanità ripetutamente invischiata nell'ingiustizia e nella violenza. Probabilmente nulla tocca l'identità delle persone, delle comunità e delle società quanto la religione. Nella migliore delle ipotesi, essa forma le coscienze e insegna ad ogni essere umano a dimostrare la propria responsabilità nei confronti di Dio, sotto qualunque nome venga espresso il grande mistero della nostra esistenza. La religione testimonia i valori della modestia, dell'umiltà e della disposizione alla pace, la cui cultura è fondamentale per il fiorire della pace. Nella misura in cui le religioni indicano l'unico cielo sotto il quale tutti viviamo, esse risvegliano il senso della pari dignità per tutti, indipendentemente dal colore della pelle, dalla forza e dalle ricchezze che si possiedono, dalla fede cui si appartiene. Nel linguaggio cristiano: tutti gli esseri umani sono figli amati dell'unico Padre. Condividere questo atteggiamento con gli altri, è il primo decisivo passo che rende i credenti collaboratori della pace. In tal senso anche Papa Francesco e il Grande Imam Ahmad al-Tayyeb hanno insistentemente richiamato l'attenzione, nel loro Documento sulla fratellanza umana del 2019, sul potere pacificatore delle religioni. 
 
Dimostriamo qui a Berlino che le religioni vogliono sempre di più far proprio questo spirito e vivere sempre più risolutamente di questo spirito! Sono quindi contento di partecipare all'incontro per la pace per il quale ci siamo riuniti. Attendo con ansia i numerosi incontri, la riflessione comune, le preghiere in cui si rispecchiano le diverse tradizioni religiose dell'umanità e in cui risplende l'unica speranza, le testimonianze della volontà di pace e anche della forza pacificatrice dei credenti.