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Zaid Mohammed Bahr AL-Uloom

Director of the Al-Khoei Institute, Iraq
 biography
Nel nome di Allah il misericordioso il compassionevole
 
Gentile pubblico,  Eccellenze, Signore e Signori
 
La pace, la misericordia e le benedizioni di Allah siano con di voi.
 
È  motivo di orgoglio ed è un piacere trovarmi in mezzo a voi oggi, in questo  forum mentre cerchiamo insieme di far luce su concetti molto importanti, cerchiamo insieme di rendere la pace una qualità intrinseca delle nostre società contemporanee,  un alleato costante per noi nelle nostre terre.
 
Il termine preghiera si riferisce in genere all’invocazione dell’Assoluto, e poi è divenuto la preghiera rituale per i musulmani, eseguita cinque volte al giorno, una specie di connessione tra il servo e il suo creatore.
 
Con questo atto, i musulmani in varie parti del mondo si rivolgono al loro Signore cinque volte al giorno, cercando in Lui tranquillità, rassicurazione e calma dello spirito attraverso le loro preghiere al loro Signore, una supplica per essere guidati sulla retta via e ottenere il consenso dell’Altissimo.
 
Questo dovere rituale contempla vari aspetti
 
1- affidamento totale di sé stesso al Creatore;
2- lodare il Creatore per le grazie ricevute;
3- professare l’unico dio e rifiutare il politeismo;
4- evitare le vie della deviazione;
5- Proclamare ripetutamente la pace in preghiera.
 
Sin dalla creazione dell'uomo, due tendenze interconnesse si confrontano: quella verso bene e quella verso il male.
 
L’essere umano è da sempre ostaggio dello scontro tra queste due tendenze. E mentre alcuni riescono a mantenersi dalla parte del bene, altri falliscono trasformandosi in vittime delle proprie azioni malvagie.  Un conflitto che perdura tutta la vita e confronta l'uomo con una scelta continua tra il bene e il male.
 
La preghiera è una delle principali luci, guida sulle le vie del bene, un percorso possibile se l’orante mette in pratica i nobili valori richiesti.
 
L’Altissimo non ha creato l'uomo affinché semini il male e la corruzione e faccia scorrere il sangue sulla terra, ma piuttosto per farne il suo successore in terra, diffondere la giustizia, rispettare i valori sacri e preservare i diritti.
 
La pace è l’opposto della distruzione, delle guerre e del sangue. La pace è sinonimo di tranquillità e di vita dignitosa.
 
Se guardiamo da vicino il contenuto della preghiera, vediamo che essa in fondo invoca una vita tranquilla e dignitosa. La preghiera è un percorso di pace.
 
La preghiera riassume i valori dell'Islam, cuore della missione del Profeta dell'Islam.
 
Leggiamo nel Sacro Corano:  ti abbiamo mandato come segno di misericordia verso gli umani.
 
Non ha detto misericordia verso i musulmani o verso i  giusti
 
I valori dell'Islam che la preghiera invoca sono:
Preservare le persone dal male che  possiamo fare con le parole e con le azioni, e desiderare per gli altri ciò che si desidera per se stessi.
 
Torno a ribadire che i testi sacri dell’Islam non parlano di pace limitatamente ai musulmani.
 
Non è preghiera quello dell’orante malvagio.
Non è preghiera quella di colui chi si appropria del bene altrui.
Non è preghiera quella di coloro che diffondono corruzione e vizio.
 
Pertanto, se vogliamo ottenere la pace, dobbiamo preservare i grandi valori spirituali e divini di modo che la pace possa prevalere nei nostri paesi.
 
Da secoli, la pace ha rappresentato una soecie di ossessione per i leader delle varie religioni.
 
Il vero leader è colui che pensa a tutti i membri della società, appartenenti alle varie  tendenze e credenze, e non discrimina alcuno a causa delle sue differenze.
 
Nell'Islam, vediamo come il Profeta Muhammad (pace) ha stabilito il suo primo stato, e come ha redatto il famoso Documento di Medina. Poi vediamo come l’ Imam Ali (pace) si è relazionato con gli appartenenti alle altre fedi e confessioni.
 
Questi due giganti hanno invocato la pace non solo per i musulmani ma per tutta l'umanità, e lo si legge nel testo coranico che si rivolge  in vari passaggi ai « figli di Adamo, genti, esseri umani,  credenti in Allah ». Numerosi passi coranici indicano che gli esseri umani sono uguali in termini di diritti e doveri.
 
E se guardiamo all’insegnamento odierno della nostra somma autorità, il Gran Ayatollah Sayyid Sistani, (Allah prolunghi la sua guida), constatiamo nei suoi discorsi e nelle sue preghiere un’invocazione continua della pace e della tranquillità per tutte le persone, non solo per i musulmani a esclusione degli altri.
 
Persino i nostri giovani hanno versato il sangue fianco a fianco, nonostante le loro diversità, durante le guerre di liberazione contro Daesh l'ISIS. Quindi tutti si sono sacrificati per far prevalere la pace.
 
Vediamo dunque che la preghiera musulmana con le sue varie sfaccettature e modalità include tuttora e da sempre tutti i concetti di mantenimento della pace, della tranquillità e della convivenza.
 
In conclusione, chiedo ad Allah l'Onnipotente di venire in nostro aiuto, di farci uno dei suoi strumenti per diffondere la pace nel mondo e cantare le sue lodi, ora e per sempre.