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Sudheendra Kulkarni

Indù, Fondatore del "Forum for a New South Asia”, India
 biografia
Cari e stimati amici che rappresentate le diverse religioni, culture e tradizioni umanistiche del mondo,
 
ringrazio la Comunità di Sant'Egidio per avermi invitato a partecipare a questo importante convegno.
 
E’ importante perché ha luogo a Berlino.
 
Il crollo del muro di Berlino nel 1989 divenne una fonte di speranza e di ispirazione per un mondo stanco di inimicizia, violenza e distruzione. 
 
Analogamente, c'era anche la speranza che la cooperazione globale, combinata con il rapido aumento del potere produttivo della scienza e della tecnologia, avrebbe stimolato uno sviluppo globale inclusivo. Tale globalizzazione avrebbe  contribuito a rimuovere il flagello della povertà, della fame e delle malattie che degradavano la vita di milioni di nostri fratelli e sorelle in tutto il mondo.
 
Tristemente, queste speranze sono state smentite dalle guerre in Afghanistan, Iraq, Siria, Libia e Yemen e da molti conflitti in Africa.
 
L'Europa sembrava immune da tali conflitti, ma la guerra in corso tra Russia e Ucraina ha smentito questo mito.
 
Inoltre, aleggia minaccioso lo spettro di una nuova guerra fredda tra Stati Uniti d'America e Cina.
 
L'Asia, da dove provengo, sembrava al sicuro dalla logica velenosa dei blocchi militari e dalla dispendiosa corsa agli armamenti che produce. Ma ora, l'industria bellica mondiale sta spingendo con forza l'idea di una NATO asiatica per contenere la presunta minaccia cinese.
 
Cari amici,
 
Tutto questo ci dice che manca una saggezza vitale nel mondo in cui viviamo. Questa saggezza mancante è racchiusa nel tema di questa sessione – “La cultura del vivere insieme”.
 
Sorgono due domande. La prima: perché manca la "cultura del vivere insieme"? E la seconda: Cosa dovremmo fare tutti insieme per promuoverla?
 
L'esame di queste due domande deve iniziare con la comprensione di ciò che intendiamo per "cultura". È una parola molto usata ma, purtroppo, compresa a un livello molto superficiale.
 
La cultura è ciò che umanizza la specie umana. La cultura è ciò che eleva e trasforma la specie umana dall'evoluzione biologica all'evoluzione civile e morale.
 
Il banco di prova della moralità e della civiltà è la volontà, la capacità e l'azione di distinguere il bene dal male, il giusto dall'ingiusto, la creazione dalla distruzione, la cura dall'indifferenza, l'amore dall'odio e la nonviolenza dalla violenza nelle sue molteplici manifestazioni.
 
La guerra, che è la forma più brutta e grossolana di violenza, significa anche che la razza umana è afflitta da un handicap evolutivo sotto forma di crescita stentata della sua facoltà di amare, indispensabile per la cultura della convivenza. 
 
Il Mahatma Gandhi ha detto qualcosa di profondo quando ha spiegato che l'amore è la forma attiva della nonviolenza e della costruzione della pace. 
 
Tuttavia, qui un'avvertenza è necessaria.
 
Questa incapacità evolutiva di amarsi non è qualcosa di strutturalmente fondamentale, di permanente e di incurabile.
 
Nel corso della nostra evoluzione come specie unica, nel corso della nostra civilizzazione, noi esseri umani abbiamo creato istituzioni e sistemi di credenze che sono radicati nel terreno dell'amore, nutriti con l'acqua della cura e protetti dalle mani della cooperazione e della solidarietà.
 
Due dei migliori esempi di queste istituzioni umanizzanti sono la famiglia e la comunità. La "cultura del vivere insieme" è visibile e attiva in modo stimolante in queste istituzioni.
 
Tuttavia, finora, le comunità umane hanno sviluppato solo in modo inadeguato la cultura della convivenza armoniosa in altri contesti, che richiedono loro di accettare le diversità di religione, razza, etnia, nazionalità, classe e casta.
 
Ciò è avvenuto a causa dell'ignoranza, del pregiudizio e dell'insicurezza che derivano dalla mancanza di comprensione, empatia e fiducia reciproche.
 
L'insicurezza è fomentata anche dalle paure generate dalla propaganda dell'odio da parte di establishment politici e di governo manipolatori.
 
C'è un altro fattore che ostacola la cultura della convivenza. I nostri sistemi economici, con parziali eccezioni, perpetuano le disparità, favoriscono la competizione malsana rispetto alla cooperazione, costringono le persone a trascorrere la loro vita nelle spire del consumismo e non sono adatti a promuovere l'armonia tra uomo e uomo, uomo e natura.
 
Amici, costruttori insieme a me della pace,
 
Come possiamo cambiare questa realtà e far progredire la cultura della convivenza, sia a livello locale che globale?
 
Vorrei presentare brevemente cinque punti d'azione.
 
In primo luogo: il mondo in cui viviamo è il più interdipendente e interconnesso di tutta la storia umana.
 
Ma i nostri cuori e le nostre menti non sono adeguatamente connessi.
 
Abbiamo eretto tanti muri invisibili che separano nazioni e comunità, soprattutto comunità a carattere religioso.
 
Pertanto, dobbiamo rompere senza compromessi tutti i "muri di Berlino" che dividono l'umanità in base a concetti di esclusivismo, autosufficienza, superiorità, supremazia ed egemonia basati su religione, etnia o nazionalità.
 
In secondo luogo: l'idea di una sovranità nazionale esclusiva e non negoziabile è diventata incompatibile con la realtà e le esigenze del nostro mondo interconnesso e interdipendente. Senza la massima cooperazione internazionale, è impossibile per l'umanità trovare soluzioni alla crisi climatica o alle molteplici crisi che ostacolano lo sviluppo umano.
 
In terzo luogo: la nostra comune identità umana deve avere la precedenza su tutte le altre identità. Questo è stato proclamato dai Veda, le sacre scritture dell'induismo, oltre 5.000 anni fa. “Vasudhaiva Kutumbakam", dice il Rig Veda. Significa "Il mondo intero è un'unica famiglia". 
 
Il riconoscimento che tutti noi apparteniamo a una comune Famiglia Umana preclude qualsiasi giustificazione per la guerra, la violenza o persino l'indifferenza. Pertanto, il mondo deve ascoltare l'appello di Sua Santità Papa Francesco, che ha chiesto alla comunità internazionale di sostituire la "globalizzazione dell'indifferenza" con la "globalizzazione della solidarietà e della carità".
 
In quarto luogo: la limitazione della sovranità nazionale e la costruzione di forti legami di carità e di solidarietà all'interno della famiglia umana, indicano inevitabilmente la necessità di rafforzare una governance globale che protegga la giustizia e la dignità umana per ogni essere umano, ovunque egli sia.
 
Il modo migliore per rafforzare la governance globale è rafforzare l'organizzazione di vertice che già abbiamo, le Nazioni Unite.
 
L'ONU è stata creata dalle ceneri delle due guerre mondiali.
 
Per quanto debole e inefficace, è l'unica istituzione che gode di riconoscimento e rispetto a livello globale.
 
Tuttavia, le Nazioni Unite hanno urgente bisogno di una radicale ristrutturazione e democratizzazione per poter rispondere alle esigenze del 21-esimo secolo. Le nazioni più grandi hanno una responsabilità maggiore nel garantire questo obiettivo.
 
La mia quinta e ultima idea è la seguente. Una volta riconosciuto che apparteniamo tutti a una comune e indivisibile Famiglia Umana Globale, ne consegue che l'ONU deve definire qualsiasi guerra di aggressione come illegittima e come un crimine contro l'umanità.
 
Ne consegue anche che tutte le controversie tra le nazioni devono essere risolte attraverso mezzi di dialogo pacifici e non militari e, pertanto, tutte le industrie impegnate nella produzione di armi - in particolare, armi nucleari ed altre armi di distruzione di massa - debbano essere smantellate.
 
Allo stesso tempo, l'attenzione, le risorse e le energie della comunità internazionale devono essere reindirizzate esclusivamente verso l'eliminazione delle disparità di sviluppo nel mondo, il miglioramento delle condizioni di vita di tutte le comunità emarginate e la protezione della preziosa e fragile biodiversità del Pianeta Terra dall'incombente calamità climatica.
 
Impegniamoci tutti, in questa storica e coltissima città di Berlino, a lavorare per arricchire questa "Cultura del vivere insieme".
 
Om Shanti! Shanti! Shanti!
Che la Pace prevalga e trionfi in tutto il mondo!