8 Settembre 2015 17:00 | Centro della città

Meditazione



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Gerhard Ulrich

Vescovo, Federazione Luterana Mondiale, Germania
 biografia

Perseverate nell'amore fraterno. Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo mortale.
Eb 13,1-3


Questa è una parola forte, è una parola che il mondo desidera sentire in questi giorni: Perseverate nell'amore fraterno! Non è necessario dire altro. Non smettete di amarvi l’un altro. Sembra che il mondo bruci. Distruzione, odio e violenza mettono in pericolo l'umanità. L'immagine del piccolo bambino morto sulla costa del mare turco smuove le persone in tutto il mondo: dobbiamo di nuovo lottare per la pace. Dobbiamo alzare la nostra voce per i profughi e i poveri. Dobbiamo incoraggiare i leader del mondo a fermare la guerra e ad aprire i confini del mondo libero.
In tedesco il versetto della Bibbia è tradotto: "Non ti dimenticare di essere libero di ospitare (Gastfreizu sein vergeßtnicht ...)!"
Gesù ci ha detto di essere liberi di amare. E questo significa che coloro che lo stanno seguendo non possono rifiutarsi di praticare l’ospitalità! Come cristiani non siamo liberi di non accogliere i rifugiati in Europa. Noi non siamo assolutamente liberi di chiudere i nostri confini e le nostre porte. Non siamo liberi di non condividere ciò che abbiamo per vivere: l'amore e la pace, il cibo e il denaro, il tempo e le case. Ce ne è abbastanza per tutti.
Ciò che la lettera agli Ebrei presenta è una cosa molto semplice: l'ospitalità non è solo utile per gli stranieri che bussano alle nostre porte; è utile per tutti noi. Potrebbe essere un angelo in piedi di fronte a noi, seduto accanto a noi, che parla con noi. Non perdiamo questa occasione! E infatti: Dio ci ha creati solo di poco inferiori a lui! Questo dimostra quanto valore abbiamo per Lui. Queste parole “di poco inferiore a Dio” sono fonte di dignità per ogni singola persona. L’infinito valore e l’inviolabile dignità del genere umano non sono il risultato dei nostri successi, ma sono frutto della misericordia. Dal momento che Dio mi guarda con amore, io sono quello che sono: un figlio amato e prezioso. Per questo non siamo liberi di negare l’ospitalità. Rifiutare l’ospitalità agli stranieri significa impedire che Dio stesso sia con noi!
Non negare l’ospitalità è utile anche per noi stessi, perché noi stessi potremmo essere in prigione, in pericolo, colpiti da violenza: stranieri in molte parti del mondo.
Grazie alla misericordia di Dio: non sentitevi liberi di non essere misericordiosi verso gli stranieri.
Ma, purtroppo nel mondo sperimentiamo una mancanza di misericordia senza fine. Guerra e  persecuzione, odio e violenza sono i risultati del nostro allontanamento da Dio e del fatto che non vediamo gli altri creati a Sua immagine. Al momento non c'è nulla che ci affligga più profondamente in Europa che il costante e drammaticamente crescente numero di rifugiati che devono lasciare le loro case  perché spaventati a morte, perché perseguitati e perchè temono per la propria vita. Nei loro paesi d'origine sono umiliati. E questo disprezzo è l'opposto della grazia ed è ciò che li spinge ad abbandonare il loro paese.
Quello che stanno cercando, non è altro che la grazia, nient’altro che il volto del Signore che brilli sopra di loro. Non cercano ricchezza o avventura. Corrono e fuggono per riconquistare la loro dignità. Sono felice e grato a tutti coloro che in Europa offrono una sincera accoglienza agli stranieri, che aprono loro i propri cuori e le proprie case. Essi riflettono la grazia di Dio e riconoscono in ogni straniero una persona che è creata di poco inferiore a Dio stesso. Ringrazio i membri della Comunità di Sant'Egidio per gli sforzi che ovunque esercitano per i rifugiati e i miserabili e li ringrazio per il loro esemplare rispetto della dignità di queste persone sradicate dai loro paesi d’origine.
Ma troppo spesso queste persone incontrano una mancanza di misericordia anche qui tra noi. In Germania i rifugi per i rifugiati vengono bruciati, i rifugiati sono insultati e disprezzati. Essi non sono riconosciuti come esseri umani ma come fonte di problemi. Qual è la ragione di questa mancanza di misericordia? Certo, in Europa e in Germania si respira un’aria neonazista, persone che odiano tutti gli stranieri, persone che vogliono esaltare se stessi più di altre culture. Vogliono vedere gli altri più in basso di loro. Vogliono esercitare il potere, loro sfruttano le paure e le preoccupazioni dei loro concittadini per i loro giochi di potere.
Ma come accade che anche gente, di solito apolitica, e che normali cittadini del quartiere si uniscano a questi xenofobi incalliti? Come può accadere che anche loro rifiutino agli stranieri qualsiasi accoglienza, qualsiasi dignità e che anche loro non vogliano rendersi conto della loro critica situazione. Molto spesso, coloro che provano la paura che la propria cultura possa sparire non hanno la più pallida idea di cosa siano le altre culture, non conoscono alcuno straniero. Ma sono sopraffatti dalla paura: la paura del rifugiato, la paura dello straniero in generale, la paura del futuro. Quegli estranei diventano il capro espiatorio per il malcontento che provano per la propria vita, per il loro odio verso la propria cultura che mostra loro poco rispetto. Molte di queste persone non hanno mai sperimentato la grazia di essere amate, accettate e volute. Molti di loro sono essi stessi “senza casa”, non sono sicuri di quello che sia il loro posto nella società.
Solo coloro che hanno nel loro cuore grazia e misericordia possono essere misericordiosi. Solo la persona amata può amare. Dio ci libera donandoci la libertà di vivere. Dio vuole servirsi di noi per le sue opere di misericordia, noi gli amati figli di Dio.
Questo è un grande compito per le chiese cristiane e per tutte le religioni del mondo: Dobbiamo rispettarci l’un l'altro e sostenerci a vicenda in modo che lottiamo contro ogni forma di mancanza di misericordia e le sue conseguenze: l'odio, la violenza e l’allontanamento degli altri. Noi che conosciamo l'ospitalità di Dio, la sua misericordia e il suo amore gratuito siamo chiamati ad usare la nostra libertà per accogliere  coloro che non sanno a chi rivolgersi.

“Perseverate nell'amore fraterno. Non dimenticate l'ospitalità; ... “